Signore, fammi buon amico di tutti. Fa' che la mia persona ispiri fiducia: a chi soffre e si lamenta, a chi cerca luce lontano da Te, a chi vorrebbe cominciare e non sa come, a chi vorrebbe confidarsi e non se ne sente capace.


Il decalogo del vincenziano


Il laico vincenziano si caratterizza per:

1. Una pronta disponibilità verso il prossimo, in particolare i poveri.
2. Una solida formazione morale che lo guidi ad affrontare con serenità la scelta tra il bene od il male: dire la verità o nasconderla; essere mite, umile o arrogante, presuntuoso; affrontare gli ostacoli od evitarli; avere pazienza o perderla facilmente; avere fiducia o sospettare subito; essere scrupoloso o superficiale, ecc.
3. Una profonda spiritualità che gli dia il senso di gioia nel pregare e ringraziare il Signore in ogni situazione: da quando ci si alza la mattina... alla sera, prima ancora di avergli chiesto perdono. San Paolo insegna "Perseverate nella preghiera e vegliate in essa, rendendo grazie" (Col 4,2).
4. La fiducia nel Signore quando gli offre la giornata e gli raccomanda di essergli sempre presente in ogni pensiero e azione.
5. L'intenzione e la promessa di fare sempre la sua volontà, con l'unico scopo di dargli gloria.
6. Il continuo colloquio durante la giornata perché lo guidi, lo sostenga e gli dia equilibrio tra gli impegni per la famiglia, il lavoro ed il servizio ai poveri.
7.La preparazione necessaria per soddisfare le necessità dei poveri, cioè:
- conoscenza delle leggi sociali a salvaguardia dei loro diritti;
- rapporti con le strutture dello Stato per promuovere la modifica delle leggi sociali superate od insufficienti e per collaborare;
- chiarimenti a chi non ha capito od ha frainteso i documenti ed il pensiero della Chiesa docente su fatti che hanno colpito l'opinione pubblica;
- conoscenza dei problemi relativi a: immigrazione, intercultura, religioni, ecumenismo
- conoscenza delle risorse sul territorio, per orientare ed aiutare i poveri con intelligenza, come premessa ad una promozione globale del povero, e quindi cristiana;
- amorevole informazione (o educazione, se manca) su fatti riguardanti la vita in famiglia, il lavoro, la sofferenza e (se accettata) la religione;
- disponibilità ad accompagnarlo, dove non fosse capace, a fare delle pratiche o superare problemi burocratici e, quando occorresse, a far da paciere.
8. La visita a domicilio, in ospedale, nelle carceri o altrove, che è un punto irrinunciabile, anche per i responsabili al più alto livello, a costo, se necessario, di tralasciare più importanti impegni.
9. E' inconcepibile dare amore e premure ai poveri, se prima non siamo capaci di darle ai nostri famigliari, compagni di lavoro e se non siamo in grado di scambiarle tra noi nella Conferenza o nel gruppo al quale apparteniamo.
10. Gli errori sono da evitare, ma alle volte succedono. Accettiamoli con calma e serenità, consideriamoli esperienze non riuscite, da ritentare. Se gli errori vengono analizzati con intelligenza e serenità, di solito si riesce a ripararli sia pure in parte. Se presi sul serio come stimoli e sono meditati, possono anche suggerire innovazioni preziose!

“È sufficiente un filo per cominciare una tela, spesso una pietra gettata in acqua diventa base di una grande isola” (F.Ozanam)


Preghiera dei Vincenziani


Signore, fammi buon amico di tutti.
Fa' che la mia persona ispiri fiducia:
a chi soffre e si lamenta,
a chi cerca luce lontano da Te,
a chi vorrebbe cominciare e non sa come,
a chi vorrebbe confidarsi e non se ne sente capace.
Signore aiutami,
perché non passi accanto a nessuno con il volto indifferente, con il cuore chiuso, con il passo affrettato. Signore, aiutami ad accorgermi subito:
di quelli che mi stanno accanto,
di quelli che sono preoccupati e disorientati,
di quelli che soffrono senza mostrarlo,
di quelli che si sentono isolati senza volerlo.
Signore, dammi una sensibilità che sappia andare incontro ai cuori.
Signore, liberami dall'egoismo,
perché Ti possa servire,
perché Ti possa amare,
perché Ti possa ascoltare in ogni fratello che mi fai incontrare.

Preghiera dell'adunanza delle Conferenze e dei Consigli


All'inizio dell'adunanza

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Vieni, o Spirito Santo! Riempi i cuori dei tuoi fedeli, e accendi in essi il fuoco del tuo amore. Manda il tuo Spirito e tutto sarà creato. E rinnoverai la faccia della terra. Preghiamo. O Dio, che hai suscitato nella Chiesa San Vincenzo De Paoli e il Beato Federico Ozanam - testimoni del tuo amore infinito - infondi in noi lo stesso ardore di carità, affinché nel loro nome e per tuo amore sappiamo condividere coi poveri i nostri beni e soprattutto noi stessi. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen. Padre nostro… Santa Madre di Dio, noi ci rifugiamo sotto la tua protezione. Non disprezzare le preghiere che ti rivolgiamo nelle nostre necessità, ma liberaci da ogni pericolo, Vergine gloriosa e benedetta. Ave Maria… San Vincenzo De Paoli, prega per noi. Beato Federico Ozanam, prega per noi.

Al termine dell'adunanza

Signore Gesù, ricordando le tue parole: "tutto ciò che farete al più piccolo dei miei fratelli, lo farete a me", rinnoviamo oggi il nostro impegno nel servizio dei poveri secondo lo spirito di San Vincenzo De Paoli e del Beato Federico Ozanam. Aiutaci ad imitare e a vivere la tua stessa carità, il tuo spirito di accoglienza, la tua disponibilità e la tua solidarietà con chi soffre, perché anche la nostra vita sia annuncio e proposta di salvezza. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.